Per Voi

C’è una canzone di cui potrei parlarvi, o che meglio potrebbe parlare a voi di me.

Questa merda qui è per voi
posso vedere tutte le vostre facce
tutti voi pensate riguardi me

Sto per spezzarmi
Questo è il mio destino
Sono ancora dannato in una vita di miseria ed odio?

Non saprete mai cosa ho fatto per voi
Cosa, voi tutti, mi avete fatto passare

L’ho fatto per voi

Potrei non aver mai amato se non fosse stato…
per voi…

(Korn – 4 U)

Questo rappresenta come mi sento. E non è una cosa piacevole. Comunque dialogando con [SkiD] ieri sera, mi ha espresso il suo dissenso da quanto scritto qui sopra. E illustrerò le differenze di pensiero.

La mia vita è, per così dire, basata sull’odio. Ciò che sono oggi, lo devo alla rabbia, all’odio, al rancore, alle persone che mi hanno tradito e che dapprima ho messo in ginocchio, poi fatte strisciare, poi fatte scavare la propria fossa. E per quanto io cerchi di uscirne, non ci riesco. Provo con tutte le mie forze di abbattere tutte le porte che mi si presentano di fronte, cerco strenuamente di riuscire a costruire qualcosa di buono, ma nonostante questo ricevo porte in faccia, anche dalle persone che ho aiutato senza chiedere nulla in cambio. E questo mi rattrista lasciandomi un senso di vuoto e miseria prima, e di odio poi verso le persone che lo meritano.

Ma [SkiD] dissente pesantemente da questa visione: «Se hai una sola lira all’attivo ed hai avuto miliardi di costi, hai pur sempre una lira all’attivo, quindi sei in attivo». Ed ha aggiunto al teorema il fatto che se tante persone mi rispettano non posso considerare la mia vita misera, dato che ho qualcosa di veramente raro che in questo mondo è molto difficile da trovare.

Mi ha dato da pensare. Evito i dettagli della discussione perché sarebbe troppo personale, ma mi ha dato da pensare. Parecchio. Ho sempre ritenuto/saputo di infliggermi del male parzialmente di proposito, o in ogni caso di non evitarlo. «Every artist is a cannibal, every poet is a thief, all kill their inspiration and sing about the grief» .

Ma sono stufo anche di questo. Non voglio più sentirmi così, non ne voglio più sapere, ho già dato. Se vado avanti trovo miseria, se rimango fermo trovo odio, se torno indietro, cosa neanche possibile, trovo tutto ciò per cui sono cambiato. E sono cambiato parecchio, ve lo assicuro.

Fai del bene e scordalo, fai del male e dimenticalo. Anche questo mi ha rammentato ieri, ed anche questo mi ha dato da pensare. Io ho il bruttissimo vizio di fare quello che mi dice il cuore, nel bene e nel male, ma soprattutto nel bene. E come già detto prima lo faccio senza chiedere nulla in cambio, l’ho sempre fatto e continuo a farlo perché lo voglio fare e perché mi fa piacere. Non voglio riconoscenza. Disse il saggio:  «la riconoscenza è solo una pura e genuina voglia di ricevere nuovi privilegi» . Io ho sempre dato, raramente ho preso, ho sempre pensato agli altri, raramente a me stesso, ed anche quando nonostante tutto il bene fatto sono stato pugnalato alle spalle non mi sono scomposto. Ho cercato, atteso, trovato e gustato vendetta, quello si, ma non mi sono scomposto, né mai ho rinnegato ciò che avevo fatto loro.

In ogni caso, più passano i minuti più mi chiedo cosa io stia facendo, perché lo stia facendo e cosa mi aspetto da questo mio comportamento. Mi ha messo la pulce nell’orecchio.

Cos’è che sto cercando?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *