È Stata una Brutta Giornata

Così recita una canzone degli U2, e rende anche bene come descrizione delle mie ultime giornate.

Stamani mi sono svegliato presto. Senza neanche controllare l’ora mi sono rigirato nel letto, rimboccato le coperte e rimesso a dormire. Mi sono risvegliato. Mi sono rimesso a dormire. Mi sono risvegliato. Mi sono rimesso a dormire. E così facendo mi sono alzato un pò dopo il tramonto.

Mi capita spesso ultimamente di pensare al fatto che non ho alcun motivo per cui alzarmi dal letto ogni giorno, ma raramente sento il mio corpo bloccarsi al sol pensiero di doverlo fare. Questo è uno di quei giorni. Uno di quei giorni in cui neanche una lampada alogena da 100 watt puntata in fronte ti danno lo stimolo di spostare la testa, neanche per evitare la luce.

Cos’ho fatto per ridurmi così? Di certo non lo so, e dubito che lo scoprirò mai. Ringraziando Dio, che detto da me pare una battuta, non ho bisogno di preoccuparmi del lavoro, dato che quando “lavoro” guadagno più io in una settimana che una coppia di ragazzi in un intero trimestre, senza contare il fatto che tanto fino a Gennaio non devo neanche più curarmene. Fisicamente sto bene, i peggiori guai sembrano ormai un ricordo, ed ho imparato a contenere in gran parte la parte psicosomatica dei miei malesseri. Eppure…

Eppure…

Eppure tutto questo, che farebbe la felicità di innumerevoli persone, non mi basta. Qualcuno mi disse, e probabilmente continua a farlo, che tutto questo non conta semplicemente perché non c’è una persona con cui condividerlo. E sinceramente non mi sento neanche di darle torto.

Eppure, nonostante io mi sforzi di tenere la mia vita personale privata, c’è gente che continua a tartassare me ed altre persone a me vicine, con teorie, illazioni, “possibili risvolti rosa” ai miei ultimi colpi di testa e quant’altro. E la cosa mi fa imbestialire.

Una delle (tante) cose che mi fa imbestialire è quando la gente parla di me alle mie spalle, nel bene e nel male. In questo caso la parte del “oh, che teneri, si preoccupano per me” è NETTAMENTE sovrastata dal “oh, ma porca puttana, perché non pensano ai cazzi loro piuttosto che venire a pensare ai fatti miei? Non hanno nient’altro a cui pensare?”

Ho fatto un sogno oggi. In realtà ne ho fatti diversi, ma uno in particolare me lo ricordo. Ero ad Hong Kong, credo che volessi trasferirmi lì, però non avevo alcun posto in cui stare. Ed allora snowmask mi diede le chiavi del suo appartamento ed un divano su cui dormire, almeno fino a che non avessi trovato un appartamento. Brava ragazza, sempre detto io… Poi non ricordo bene cosa sia successo, ricordo di me sotto un ponte ad HK con un piumone, stile clochard, con dei bastardi che volevano darmele di santa ragione tanto per svagarsi e roba così… ricordi un pò confusi, ma credo sia normale. Ah, m’è appena tornato in mente che avevo anche deciso, sempre in sogno, di comprarmi un Wii… mah…

Pare che anche i miei sogni abbiano capito cosa dovrei fare: alzarmi ed andarmene il più lontano possibile. E se non mi suonasse troppo come una fuga, lo farei anche. Però potrei sempre considerarla come “ritirata strategica”. Ci sto pensando e ripensando in questi giorni, anzi, a dire il vero ci sto pensando da parecchio. Ho anche fatto una settimana di “non esiste altro mondo all’infuori di me” nel quale mi sono scollegato dal resto dell’universo ed ho soltanto lavorato. E mi ha fatto anche abbastanza bene, non foss’altro che una volta tornato le cose sono andate un pò meglio, salvo poi precipitare.

Come detto ieri sera durante una conversazione, sono in stallo. So che l’unica via di salvezza è l’eiezione, ma rimango ben saldo al mio Su-27. E qui i finali che si prospettano sono due, entrambi validi: precipito ed “aspetto il peggio, che non sta nella caduta ma nell’atterraggio”; riesco a far ripartire i motori, riprendere quota e sfrecciare via. Al momento, manco a dirlo, sto per salutare il terreno.

Così come pensavo quand’ero ancora nel letto, vorrei chiudere questo post con un estratto da Savatage – Morphine Child:

Sono troppo vecchio per vivere questo
Ho vissuto troppo a lungo per ricevere questo
Potrà il nostro dio perdonare questo?

Avevo una luce che brillava
Nella mia mente
Oramai la vedo raramente

Ora è per lo più oscuro
Accetto per delle scintille
Non riesco a ricordare a cosa servono

Io sono il figlio della morfina
Il sogno impuro
La metafora senza fine
Io sono il mago di OZ
Effetto e causa
Non guardare mai dietro quella porta

Canti
Canti
Canti
Canti

Non ascolto mai la folla prima di me
Non ascolto mai gli auto-investiti
Non ho mai voluto creder loro in ogni caso

Il tempo svanisce
La notte chiama
Io sono sulla mia strada

Voltati, voltati
Voltati, voltati

Il tempo svanisce
La notte chiama
Io sono sulla mia…

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