Non so per quanto tempo ancora reggerà questo piccolo luogo nefasto a forma di stato che i più arditi chiamano Italia. Vedo una costante presenza di forma vitale (più o meno) dallo scarso intelletto e dalla scarsa consapevolezza che i più (in ogni senso, spesso negativo) chiamano italiani.
Questo piccolo paese, governato da piccole persone con piccole menti, e guarda caso dedita alla piccola criminalità sta collassando. E tutto ciò che ne esce è un’ennesima caccia alle streghe. O per dirla in termini un po’ più aggiornati, una mediatica caccia allo straniero.
Ah, e m’ero quasi scordato la “corsa alla solidarietà all’Abruzzo”. Io di notte dopo qualche scossa che purtroppo sento ancora, ogni tanto mi metto a piangere. Ricordo la gente che lodava il governo, lodava la protezione civile, lodava tutti, e nello stesso tempo parte della mia famiglia moriva sotto le macerie, non perché non ci fosse gente o perché non potesse essere aiutata, ma perché non erano autorizzati a farlo.
“Big deal” direte voi, ma cosa significa? Significa che la gente che sapeva che altra gente era sotto quelle macerie ha dovuto aspettare che ne estraessero i cadaveri. Significa che i vicini, i parenti, chiunque fosse per strada che volesse aiutare scavando con mani e denti se necessario per aiutare quelle persone è stato fermato dalle autorità. E le autorità non potevano intervenire perché non erano autorizzate dalla protezione civile. E la gente che doveva dare l’autorizzazione era scappata alle 10 a Roma, perché “non c’è alcun pericolo” vale solo per i civili, non per le autorità. E la gente, i vicini di casa lì fuori, ad aspettare dalle 6 le 7 di mattina, senza poter fare nulla, senza poter aiutare nessuno, ad aspettare fino a che alle 5 di pomeriggio non hanno estratto 5 cadaveri da quelle stesse macerie, incluso un cazzo di bambino di 10 anni, che se fosse stato aiutato per tempo si sarebbe quasi sicuramente salvato.
E nonostante tutto questo, la povera gente come me deve sentir parlare dei coglioni (e non in quanto comunisti, ma in quanto tali) che lodano chiunque, che non sanno come stanno le cose, che parlano per sentito dire e luoghi comuni, che assaltano qualunque preda venga fornita loro, non perché vogliano farlo ma perché sentono di doverlo fare, anche se non sanno con chi lo stanno facendo, ma è stato indicato loro, quindi deve essere per forza essere colpevole.
Se tacci tali persone di essere xenofobe o semplicemente stupide avrai la risposta standard: “non sono io il razzista! sei tu il comunista/protettore di questi animali/”. Se tacci queste persone di essere degli idioti che parlano parlano solo per dare aria alla bocca, come dei pappagalli ammaestrati, senza conoscere i fatti, ti diranno che loro li conoscono benissimo, sei tu a non conoscere i fatti e/o ad essere un dannato comunista. Oppure, cosa che non sentivo più dal ventennio (anche se non posso dire di averlo sentito di mio, ma le registrazioni esistono per questo), di non essere degno/fiero di essere italiano o, Dio ce ne scampi, di essere un nemico dell’Italia.
Vane sono le richieste di usare il proprio cervello al posto di essere dipendenti dai pensieri altrui. “Cervello?” ti risponderebbero, “Che cos’è un cervello? A cosa serve? Siamo nel nuovo millennio, non siamo noi a pensare, sono gli statisti/mediatici a dir noi a cosa dobbiamo pensare. E poi era scritto anche nel giornale, perciò dev’essere tutto vero!”. O no?
Come disse il saggio, tutti i discorsi xenofobi iniziano con “Io non sono razzista”. E per citare nuovamente Eleanor Roosvelt (spero mi perdoni per l’uso spropositato che faccio di questa sua frase): “Le grandi menti parlano di idee, le menti mediocri parlano di fatti, le menti povere parlano di persone”.
Sempre più spesso mi trovo a rimpiangere la vecchia Italia della “pizza, spaghetti e mandolino”. Mi ritrovo in una Italia in cui gli spaghetti sono stati rimpiazzati dagli hamburger ed il mandolino dal manganello. E la cosa più triste è che a quasi tutti piace questa nuova Italia. Non importa se (perdonatemi il paradosso) avanziamo verso un’arretratezza che mai al mondo avrei sognato. Quello che ai nostri occhi appare è solo un benessere globale tutto nostro, che gli altri (dannati extracomunitari!) vorrebbero anche per loro, ma che è solo nostro, ed allora sono anche disposti a rubarcelo! Che in realtà siano cazzate non importa a nessuno, perché nel paese dell’omertà, ognuno si fa i cazzi propri.
Tanto per citare esempi di “criminalità straniera”: a Trieste poco tempo fa un tunisino è stato rapinato da un triestino. A Napoli una coppia di giovani turisti è stata rapinata, ma sono riusciti a fermare il ladruncolo: vedendo arrivare la gente pensarono, come riportato anche ai giornali “ma tu guarda, non è vero quello che dicono degli italiani, che sono tutti criminali e roba del genere, ci stanno venendo tutti ad aiutare”. Poi li hanno picchiati (i napoletani ai turisti), hanno ridato la refurtiva al ragazzino, l’hanno fatto scappare, hanno continuato a picchiare i turisti e poi sono scappati.
Vorrei chiudere questo post (evitando altre riflessioni che non sono ancora disposto a rendere pubbliche) con una frase di Einstein: “Non so con quali armi si combatterà la terza guerra mondiale, ma so che la quarta verrà combattuta con pietre e bastoni”.
Ed io sono qui, in attesa di un cenno, armato fino ai denti e pronto alla guerra.
Si accendano le luci, si alzi il sipario, che entrino gli attori.