Danzando su una Corda

Questo è francese. Usate un traduttore o arrangiatevi =P

Je déambule sur la corde de mes peurs
Lentement j’avance à tatons, toujours plus loin
Je regarde dans l’abîme de mon âme
Mais il n’y a pas de retour

Un pas en avant, deux pas en arrière
La danse sur la corde
La recherche du bonheur
Un pas en avant, pas en arrière
Insensé, sans but
La recherche du bonheur

Je danse sur la corde de mes rêves
Je suis très légère, la musique s’élève
Tu m’invite à danser
Je me sens si libre, la chanson s’élève
Tu me donnes la main
Et la danse commence

Un pas en avant, deux pas en arrière
La danse sur la corde
La recherche du bonheur
Un pas en avant, pas en arrière
Insensé, sans but
La recherche du bonheur

Je déambule sur la corde de mes peurs
Lentement j’avance à tatons, toujours plus loin
Je regarde dans l’abîme de mon âme
Mais il n’y a pas de retour

Je perds l’équilibre, je tombe
Mais rien ne peut m’arriver, car tu es là
Nous glissons comme les feuilles dans le vent
Tu me tiens, tu es près de moi
Nous glissons sur les nuages, portés par le vent
La pluie s’abat sur ma peau
Et notre chanson expire

DJ Francesco

Ero tranquillamente per i c**z* miei su YouTube, ma dopo aver visto per 10 pagine di fila il video di DJ Francesco sulla destra, mi son deciso a vederlo. Un po’ per masochismo, un po’ per curiosità.

Questo è il video: http://www.youtube.com/watch?v=ybG06pCsdRQ

Il mio commento:

Senza offesa, ma vai a zappare la terra.

E poi lo you di “YouTube” non significa manco Tuo.

Ignorante maledetto…

E, dopo altra risposta da fanboy:

MA COSA HA RISCHIATO?!? CHE DIAVOLO HA FATTO NELLA VITA?!?

E’ un dannatissimo figlio di, non sa fare un beneamato nulla, ed il poco che ha fatto, compreso quello con cui ha fatto successo, l’ha pure copiato…

Ma dai… se ne vergogna pure il padre… è uno scandalo…

Fate sentire anche voi la vostra voce.

Diabolus in Musica

I am nothing, I am nothing, can’t do nothing in this tragedy
Io non sono nessuno, non sono nessuno, non posso far nulla in questa tragedia
(Exilia – Starseed)

È da un pò che non scrivo, lo ammetto, ma ho avuto talmente tanto a cui pensare che la voglia di scrivere si è praticamente annullata. Ed ora sono qui a scrivere, prima che mi passi la voglia. Prima che qualcuno mi corrompa per strada. Sono giorni che mi rifiuto di parlare, perché avevo bisogno di tempo per pensare, e ciò che ho pensato non mi è piaciuto.

Umore nero, un umore che una persona come me non può permettersi. Quando si entra in un negozio di un cliente non si può essere adirati, tristi o stressati, si può soltanto essere allegri. E non basta neanche una falsa allegria, bisogna essere davvero allegri, o saperlo fingere alla perfezione. E quando non lo sono, ovvero spesso, è esattamente quello che faccio. In fondo sono io quello che disse per primo che la verità è relativa, ed ho realmente applicato questa teoria a fondo, fino all’esaurimento.

C’è un momento in cui tutto ciò che avreste voluto dire e fare vi torna alla mente. E se i sogni non realizzati, tra bene o male, possono ancora diventarlo, le occasioni distrutte ed i sogni frantumati, no. Vi dite che non c’è problema, che il passato è passato, che è il futuro che conta, che il passato non si può cambiare. E ci credete davvero. E per parecchio, vivete con l’illusione che sia tutto finito. Fino a che non torna tutto, quando proprio non riuscite a trattenerlo… poco prima di addormentarvi…

Le persone con cui vi siete rifiutati di parlare prima della loro morte, le persone lasciate in mani altrui per esser stati troppo stupidi, tutte le strade che vi siete chiusi avanti e dietro, tutte le soglie che non avete varcato per stupidi motivi. Non c’è nulla di tutto ciò da cui potete mai ripararvi. Potete affondarli, affogarli, ma prima o poi tornano sempre a galla.

In my dreams I was drowning my sorrows, but my sorrows they learnt to swim,
surrounding me, going down on me, spilling over the brim.

Nei miei sogni affogavo le mie pene, ma impararono a nuotare,
circondandomi, affondandomi, traboccando.

(U2 – Until the End of the World)

Qualcuno vorrebbe aiutarvi, parlarvi, ma sapete perfettamente che né voi, né loro potete fare qualcosa al riguardo. E, loro malgrado, ne sono anch’essi pienamente consapevoli. Parlarne non serve, né volete parlarne in ogni caso. Vi fa male, anche troppo male, il solo pensarci. Ed allora si sorride, sempre e comunque, e quando ci si dimentica di farlo, ci si scusa con l’essere “pensierosi”. Mordendo il cuscino in piena notte, tentando di strozzare le lacrime, salvo poi ricordarvi che di lacrime non siete più in grado di versarne. Tante, troppe ne avete già versate. Ed allora rimanete lì, stringendo il cuscino tra i denti, facendo ben attenzione a soffocare tutto, a non svegliar nessuno. In fondo, non sono affari loro.

Una volta addormentati, pensate di esser salvi, o almeno lo sperate. Ma le cose peggiorano, e gli incubi vi perseguitano. Per tutta la notte. Ed al risveglio, stanchi come la morte, vi chiedete del perché vi sentiate tanto agitati, e la mente vi torna a tutti i pensieri passatici attraverso prima di dormire, condizionando così la vostra giornata. Che, come ogni altro giorno, sarà una parvenza di allegria e di spensieratezza.

E così via, tornando nuovamente alla vita normale. In cui la gente vi da addosso, in cui a nessuno importa ciò che fate, ed in cui nessuno si preoccupa del perché lo fate. Voi non vi sprecate più nel perder fiato dietro queste persone, e queste stesse persone non perdono tempo nel parlar male di voi alle vostre spalle. Nel complottare alle vostre spalle. Vi rendete conto che spiegare a chi non vuol sentire è praticamente inutile, e continuate con questa strada. Coloro che veramente vogliono sapere, sapranno, coloro a cui non interessa, parleran male. Ma almeno, avete qualcosa in meno sulla coscienza. E poi, si torna alla “normalità”.

«Ma c’è qualcosa che non va?»
Assolutamente no, tutto a posto. Va tutto bene. Sempre bene.

È Stata una Brutta Giornata

Così recita una canzone degli U2, e rende anche bene come descrizione delle mie ultime giornate.

Stamani mi sono svegliato presto. Senza neanche controllare l’ora mi sono rigirato nel letto, rimboccato le coperte e rimesso a dormire. Mi sono risvegliato. Mi sono rimesso a dormire. Mi sono risvegliato. Mi sono rimesso a dormire. E così facendo mi sono alzato un pò dopo il tramonto.

Mi capita spesso ultimamente di pensare al fatto che non ho alcun motivo per cui alzarmi dal letto ogni giorno, ma raramente sento il mio corpo bloccarsi al sol pensiero di doverlo fare. Questo è uno di quei giorni. Uno di quei giorni in cui neanche una lampada alogena da 100 watt puntata in fronte ti danno lo stimolo di spostare la testa, neanche per evitare la luce.

Cos’ho fatto per ridurmi così? Di certo non lo so, e dubito che lo scoprirò mai. Ringraziando Dio, che detto da me pare una battuta, non ho bisogno di preoccuparmi del lavoro, dato che quando “lavoro” guadagno più io in una settimana che una coppia di ragazzi in un intero trimestre, senza contare il fatto che tanto fino a Gennaio non devo neanche più curarmene. Fisicamente sto bene, i peggiori guai sembrano ormai un ricordo, ed ho imparato a contenere in gran parte la parte psicosomatica dei miei malesseri. Eppure…

Eppure…

Eppure tutto questo, che farebbe la felicità di innumerevoli persone, non mi basta. Qualcuno mi disse, e probabilmente continua a farlo, che tutto questo non conta semplicemente perché non c’è una persona con cui condividerlo. E sinceramente non mi sento neanche di darle torto.

Eppure, nonostante io mi sforzi di tenere la mia vita personale privata, c’è gente che continua a tartassare me ed altre persone a me vicine, con teorie, illazioni, “possibili risvolti rosa” ai miei ultimi colpi di testa e quant’altro. E la cosa mi fa imbestialire.

Una delle (tante) cose che mi fa imbestialire è quando la gente parla di me alle mie spalle, nel bene e nel male. In questo caso la parte del “oh, che teneri, si preoccupano per me” è NETTAMENTE sovrastata dal “oh, ma porca puttana, perché non pensano ai cazzi loro piuttosto che venire a pensare ai fatti miei? Non hanno nient’altro a cui pensare?”

Ho fatto un sogno oggi. In realtà ne ho fatti diversi, ma uno in particolare me lo ricordo. Ero ad Hong Kong, credo che volessi trasferirmi lì, però non avevo alcun posto in cui stare. Ed allora snowmask mi diede le chiavi del suo appartamento ed un divano su cui dormire, almeno fino a che non avessi trovato un appartamento. Brava ragazza, sempre detto io… Poi non ricordo bene cosa sia successo, ricordo di me sotto un ponte ad HK con un piumone, stile clochard, con dei bastardi che volevano darmele di santa ragione tanto per svagarsi e roba così… ricordi un pò confusi, ma credo sia normale. Ah, m’è appena tornato in mente che avevo anche deciso, sempre in sogno, di comprarmi un Wii… mah…

Pare che anche i miei sogni abbiano capito cosa dovrei fare: alzarmi ed andarmene il più lontano possibile. E se non mi suonasse troppo come una fuga, lo farei anche. Però potrei sempre considerarla come “ritirata strategica”. Ci sto pensando e ripensando in questi giorni, anzi, a dire il vero ci sto pensando da parecchio. Ho anche fatto una settimana di “non esiste altro mondo all’infuori di me” nel quale mi sono scollegato dal resto dell’universo ed ho soltanto lavorato. E mi ha fatto anche abbastanza bene, non foss’altro che una volta tornato le cose sono andate un pò meglio, salvo poi precipitare.

Come detto ieri sera durante una conversazione, sono in stallo. So che l’unica via di salvezza è l’eiezione, ma rimango ben saldo al mio Su-27. E qui i finali che si prospettano sono due, entrambi validi: precipito ed “aspetto il peggio, che non sta nella caduta ma nell’atterraggio”; riesco a far ripartire i motori, riprendere quota e sfrecciare via. Al momento, manco a dirlo, sto per salutare il terreno.

Così come pensavo quand’ero ancora nel letto, vorrei chiudere questo post con un estratto da Savatage – Morphine Child:

Sono troppo vecchio per vivere questo
Ho vissuto troppo a lungo per ricevere questo
Potrà il nostro dio perdonare questo?

Avevo una luce che brillava
Nella mia mente
Oramai la vedo raramente

Ora è per lo più oscuro
Accetto per delle scintille
Non riesco a ricordare a cosa servono

Io sono il figlio della morfina
Il sogno impuro
La metafora senza fine
Io sono il mago di OZ
Effetto e causa
Non guardare mai dietro quella porta

Canti
Canti
Canti
Canti

Non ascolto mai la folla prima di me
Non ascolto mai gli auto-investiti
Non ho mai voluto creder loro in ogni caso

Il tempo svanisce
La notte chiama
Io sono sulla mia strada

Voltati, voltati
Voltati, voltati

Il tempo svanisce
La notte chiama
Io sono sulla mia…