Natale

Caro bambino Gesù, quest’anno ti sei portato via il mio cantante preferito Michael Jackson, il mio attore preferito Patrick Swayze, la mia attrice preferita Farrah Fawcett, il mio presentatore preferito Mike Bongiorno e la mia poetessa preferita Adda Merini. Volevo dirti che il mio politico preferito è Silvio Berlusconi… e che l’anno non è ancora finito.

Auguroni. 🙂

E Io che Pensavo Fosse Finita

È passato parecchio tempo da quel giorno dello scorso anno, ed ho sempre fatto in modo di sorridere durante quei momenti particolari, ma senza saperlo il dolore era tutt’altro che svanito.

Ho passato con lui più di metà della mia vita, e se n’è andato solo perché qualche idiota a caso ha pensato che fosse carino il dargli da mangiare, intossicandolo.

Non credo di aver mai parlato di lui, ma credo che sarebbe anche ora. Urlare al mondo tutte le piccole cose che popolavano la mia mente mentre le lacrime graffiavano il mio volto. E non è una cosa usuale, hey!

Era nato bastardo, sia fisicamente che metaforicamente, ed era un fottutissimo pazzo, proprio come me. Faceva le cose più assurde su questo pianeta con tutta la rabbia che era in grado di metterci, per poi guardarti innocentemente negli occhi, come se ciò che aveva fatto fosse la cosa più naturale che un cane potesse fare.

Ci sono diversi fatti divertenti, e non so quasi da dove cominciare. Vediamo…

Mia madre una volta voleva dargli dei biscotti, perché lui li adorava. È uscita fuori, l’ha chiamato e gli ha offerto i biscotti. Lui li ha guardati, si è fermato per un secondo e poi se n’è andato. Mia madre si iniziò a chiedere se stava bene o se semplicemente non ne aveva voglia. Meno di un minuto dopo è comparso di fronte a lei, lasciando cadere il telecomando ai suoi piedi e pretendendo i biscotti. “Mi dai i biscotti? Hey!! Guarda cosa ti do in cambio!! Affare fatto?”. Il piccolo bastardo era entrato di nascosto dentro casa quando non c’era nessuno, aveva preso il telecomando (era vecchiotto, un po’ grande, fatto di plastica resistente… era un giocattolo perfetto) ed aveva iniziato a giocarci. Ce l’ho ancora da qualche parte con tutti i segni dei morsi impressi nella plastica.

O c’è quella volta sulla spiaggia. Era un “corridore”: se lo perdevi, dovevi corrergli dietro per miglia, non c’era un cazzo da fare. Il problema era che dove abitiamo c’erano (e ci sono ancora) un sacco di camion che vanno e vengono, e che potevano spiaccicarlo per sempre. Comunque, sto divagando. I miei genitori lo portarono al veterinario, io ero all’università a quei tempi, quindi non potevo esserci. Dato che accadeva sempre in Gennaio/Febbraio, di solito lo portavamo successivamente in spiaggia per farlo giocare e correre un pò. Mia madre non era in grado di correre con lui, quindi mio padre pensò di farlo correre un pò, e lo fece. Mentre correva però, il cane si spostò dal bagnasciuga sulla sabbia asciutta, rendendo il correre più difficile. Mio padre ebbe problemi, iniziò a “ballare” e poi cadde di faccia (o di mani, ma ho sempre amato il credere che cadde con la faccia nella sabbia). Pensò “ok, l’abbiamo perso…” ma il cane era si bastardo, ma non traditore. Anche se ottenne la sua libertà, si rese conto del fatto che mio padre non era più con lui. Si fermò, girò la testa, gli corse incontro… ed iniziò a leccargli la faccia… “stai bene?”.

E poteva capirti. Diverse persone ci dissero che non era un animale, era un uomo… Una volta, da bambino, mentre giocavo con i miei cugini caddi. Nulla di grave, ma i miei cugini erano dall’altra parte del cortile e non mi potevano vedere ed io ero solo col mio cane, quindi decisi di “testarlo”. Ho finto di essermi fatto molto male, lui non se ne sarebbe accorto in ogni caso, sono un grande attore. Gli ho chiesto (una volta!) di andare a chiamare mia madre. L’ultima cosa che ricordo è lui che correva alla velocità della luce, e che tornava indietro con tutta la gente che era in casa al seguito 10 secondi dopo. La gente che era in casa mi raccontò che aveva iniziato a grattare freneticamente sulla porta (una porta in vetro, non faceva danno), fino a che qualcuno non gli aprì, e poi pretese che lo seguissero… Fu stupendo…

E non solo poteva capirti, poteva anche leggerti in faccia. Giuro che ero in grado di vedere il dolore nei suoi occhi quando ero riempito di pensieri… Quand’ero triste, lui lo capiva e iniziava a fissarmi e starmi intorno. Un livello di empatia che ho raramente visto in qualsiasi essere umano (oltre a me, ovviamente). Mi guardava dritto negli occhi, cercando di capire cosa mi facesse stare così. Giuro che l’ho visto provare… E quando generalmente me ne rendevo conto, mi rallegravo un pochino, e lui (nuovamente) mi guardava quasi sorridendo, o comunque rappacificato con se stesso. So che molti di voi mi crederanno pazzo a quest’ora, ma non posso non credere a ciò che hanno visto i miei occhi negli anni: un sacco di anni. E quando il mondo ballava, senza bisogno di dirlo, lui ballava col mondo.

Questi sono soltanto pochi estratti, 14 anni sono più di quanto qualsiasi post possa descrivere, ma volevo condividere la mia visione di lui… era un bravo cane, molto più umano che cane in ogni caso. Mio compagno per anni. Dite una preghiera per lui questa notte se potete o volete.

Mi mancano da morire l’onestà, ed i momenti speciali, ed onestamente mi mancano da morire tutte quelle cose fottute che facevi

Amico, mi manchi da morire.

Teorema della Porta

Ho creato questo teorema parecchio tempo fa, ed illustratolo ad una donna, essa stessa mi disse che tutto ciò non era assolutamente vero. Quando poi ho finito di argomentarlo (perché data la donna, non ce n’è di finire il discorso senza interruzioni) mi disse al contrario che era pura verità. Passo dunque ad illustrare il teorema:

Per un uomo, una porta chiusa è una porta chiusa.
Per una donna, una porta chiusa è una porta da aprire.

Scenario: bagno, interno giorno.

Elaborazione del teorema.

Gli uomini sono abituati (ed addestrati dalle madri sin da piccoli) a lasciare sempre le cose così come le si è trovate. Se un uomo si trova davanti ad una porta chiusa, specialmente quella del bagno, generalmente farà sempre dietrofront ritenendolo occupato. L’uomo infatti, come logica dovrebbe insegnare, lascia le porte aperte dei luoghi vuoti. Ed al tempo stesso, chiude le porte delle stanze in cui si trova, come a segnalare a tutti la sua presenza ed il divieto assoluto di infrangere la sua privacy. Questo è un modo molto efficiente di gestire il proprio tempo e le proprie porte.

Le donne invece sono abituate (ed addestrate dalle madri) a tenere sempre chiuse tutte le porte, perché “non sia mai arriva qualcuno cosa gli facciamo vedere che è tutto in disordine”. Questo comporta l’indiscutibile fatto che tutte le porte, di tutte le stanze, siano sempre chiuse in ogni situazione. Vengono infatti aperte soltanto per il transito. Questo è un modo molto divertente di gestire le proprie porte ed i random encounters che almeno una volta su dieci si trovano per sbaglio ad occupare una data stanza.

Presi questi assunti, andiamo ora a dimostrare la veridicità del teorema in correlazione alla presenza bivalente di uomo e donna in uno stesso ambiente, per comodità ed ovvietà scegliamo il luogo più sacro di tutti: il bagno.

Dimostrazione per induzione, lato maschile.

L’uomo trova la porta del bagno aperta. Entra e chiude la porta, uscendo la lascia aperta.
L’uomo trova la porta del bagno chiusa. Si gira e se ne va. Questo porta a due scenari:
1 – Il bagno era occupato e l’uomo ha fatto la cosa giusta, o molto più frequentemente;
2 – Il bagno era vuoto. Dopo vari tentativi si ricorda che non è solo in casa e tenta il tutto per tutto bussando e/o controllando la luce interna e/o chiedendo chi ci sia dentro. Dopo buoni 10 secondi di attesa, generalmente entra dentro bestemmiando.

Dimostrazione per induzione, lato femminile.

La donna trova la porta del bagno aperta. Entra e chiude la porta, e fa lo stesso uscendo.
La donna trova la porta del bagno chiusa. Apre la porta senza neanche pensare a chi possa esserci dentro. Questo porta a due scenari:
1 – Il bagno era occupato e l’uomo inizia a bestemmiare più o meno violentemente in base alla frequenza di tali incursioni;
2 – Il bagno era vuoto. Nessun problema. Finito il tutto, esce richiudendosi la porta alle spalle.

Ora pensateci un attimo su. Si, avete proprio ragione. Vi è successo almeno 10 volte nella vita. Purtroppo lo so.

Fino a quando si tratta di coppie, il problema è relativo. Ma questo comportamento assurdo della donna, e lo dico con molto rammarico, causa sempre innumerevoli problemi quando è ospite. Nel momento in cui l’uomo entra in bagno con degli ospiti in casa scordandosi di chiudersi la porta dietro a protezione femminile, è statisticamente comprovato che il 95% delle volte tenti di entrare la zia/cugina/nonna/suocera/entreneuse di turno.

La vita è dura, ma è vita.