Ho visto cose

Poco fa, rileggendo un capitolo del libro Ho visto cose di Bertolino, mi sono tornate in mente diverse cose. Anche un pò di nostalgia.

Ma vi cito soltanto i versi finali:

A vent’anni hai la voglia ed il fisico, ti mancano i soldi.
A quarant’anni hai il fisico ed i soldi, ti manca la voglia.
A sessant’anni hai la voglia a mille, ma non hai più il fisico ed i soldi li tieni per gli ottanta.
Sapete perché la gente è felicissima a cent’anni?
Semplice. Perché generalmente, a cent’anni la gente è morta.

Teorema della Porta

Ho creato questo teorema parecchio tempo fa, ed illustratolo ad una donna, essa stessa mi disse che tutto ciò non era assolutamente vero. Quando poi ho finito di argomentarlo (perché data la donna, non ce n’è di finire il discorso senza interruzioni) mi disse al contrario che era pura verità. Passo dunque ad illustrare il teorema:

Per un uomo, una porta chiusa è una porta chiusa.
Per una donna, una porta chiusa è una porta da aprire.

Scenario: bagno, interno giorno.

Elaborazione del teorema.

Gli uomini sono abituati (ed addestrati dalle madri sin da piccoli) a lasciare sempre le cose così come le si è trovate. Se un uomo si trova davanti ad una porta chiusa, specialmente quella del bagno, generalmente farà sempre dietrofront ritenendolo occupato. L’uomo infatti, come logica dovrebbe insegnare, lascia le porte aperte dei luoghi vuoti. Ed al tempo stesso, chiude le porte delle stanze in cui si trova, come a segnalare a tutti la sua presenza ed il divieto assoluto di infrangere la sua privacy. Questo è un modo molto efficiente di gestire il proprio tempo e le proprie porte.

Le donne invece sono abituate (ed addestrate dalle madri) a tenere sempre chiuse tutte le porte, perché “non sia mai arriva qualcuno cosa gli facciamo vedere che è tutto in disordine”. Questo comporta l’indiscutibile fatto che tutte le porte, di tutte le stanze, siano sempre chiuse in ogni situazione. Vengono infatti aperte soltanto per il transito. Questo è un modo molto divertente di gestire le proprie porte ed i random encounters che almeno una volta su dieci si trovano per sbaglio ad occupare una data stanza.

Presi questi assunti, andiamo ora a dimostrare la veridicità del teorema in correlazione alla presenza bivalente di uomo e donna in uno stesso ambiente, per comodità ed ovvietà scegliamo il luogo più sacro di tutti: il bagno.

Dimostrazione per induzione, lato maschile.

L’uomo trova la porta del bagno aperta. Entra e chiude la porta, uscendo la lascia aperta.
L’uomo trova la porta del bagno chiusa. Si gira e se ne va. Questo porta a due scenari:
1 – Il bagno era occupato e l’uomo ha fatto la cosa giusta, o molto più frequentemente;
2 – Il bagno era vuoto. Dopo vari tentativi si ricorda che non è solo in casa e tenta il tutto per tutto bussando e/o controllando la luce interna e/o chiedendo chi ci sia dentro. Dopo buoni 10 secondi di attesa, generalmente entra dentro bestemmiando.

Dimostrazione per induzione, lato femminile.

La donna trova la porta del bagno aperta. Entra e chiude la porta, e fa lo stesso uscendo.
La donna trova la porta del bagno chiusa. Apre la porta senza neanche pensare a chi possa esserci dentro. Questo porta a due scenari:
1 – Il bagno era occupato e l’uomo inizia a bestemmiare più o meno violentemente in base alla frequenza di tali incursioni;
2 – Il bagno era vuoto. Nessun problema. Finito il tutto, esce richiudendosi la porta alle spalle.

Ora pensateci un attimo su. Si, avete proprio ragione. Vi è successo almeno 10 volte nella vita. Purtroppo lo so.

Fino a quando si tratta di coppie, il problema è relativo. Ma questo comportamento assurdo della donna, e lo dico con molto rammarico, causa sempre innumerevoli problemi quando è ospite. Nel momento in cui l’uomo entra in bagno con degli ospiti in casa scordandosi di chiudersi la porta dietro a protezione femminile, è statisticamente comprovato che il 95% delle volte tenti di entrare la zia/cugina/nonna/suocera/entreneuse di turno.

La vita è dura, ma è vita.

Lacrime d’Addio

Max. R.I.P. 16/09/1993 - 21/08/2007

Lacrime svanite, come non ne vedevo più da decenni. Ma più continuavo a versare lacrime, più mi rendevo conto che lacrime così non ne avevo mai versate in tutta la mia vita. Ho vissuto più di quindici anni senza riuscire a versare una lacrima, nemmeno volendo. Senza versare una lacrima nemmeno per la defunta nonna. Eppure qualcosa mi ha toccato molto più profondamente. Solo, in un angolo buio, urlando senza voce per un dolore che non dà pace, un dolore così profondo, vero e viscerale da non riuscirne neanche a sentire la presenza. Sentire soltanto un improvviso vuoto che provoca un’irrefrenabile disperazione. Muti lamenti, urla disperate e lacrime affidati al vento. Nulla di più ho potuto fare. Nulla sono stato in grado di fare.

Hai vissuto con me quasi 14 anni. Ma non doveva finire ora. Non doveva finire così.
I lived so many years, and shed so many tears… Ma mai così. Mai prima d’ora.

Dude, I totally miss you
I really fucking miss you
I’m all alone,
All the time, all the time

Dude, I totally miss you
The things we did together
Where have you gone?

Totally miss the honesty
And special times, and honestly
I totally miss the fucked up thing ya do

Dude, I totally miss you
I totally miss you
Dude, I totally miss you
All the time

Ahhhhhhhhhh, aaaaaah
Ahhhhhhhhhhhh, aaaaaah
aah ya-he haaa.

Totally miss the honesty
And special times, and honestly
I totally miss the fucked up thing ya do

Dude, I totally miss you
I totally miss you
Dude, I totally miss you
All the time

(Tenacious D – Dude (I Totally Miss You))

Riposa in pace Max. Anche se una fine simile non la meritavi.